lunedì 19 agosto 2013

Epic - Il mondo segreto

Visto che nel mio primo post avevo parlato di uno dei peggiori anime che io abbia mai visto, questa volta invece voglio scrivere di qualcosa che sono stata davvero contenta di vedere ultimamente.
Siamo sempre nell'ambito dell'animazione, ma questa volta ci spostiamo in Occidente, negli Stati Uniti: sto parlando infatti di Epic - Il mondo segreto della Blue Sky Studios, casa di produzione principalmente nota per L'era glaciale e relativi sequel, quattro film che pur con i loro numerosi alti e bassi hanno comunque divertito il pubblico di tutto il mondo.


Epic racconta la storia di MK (abbreviativo per Mary Kathrine), diciassettenne che ha da poco perso la madre ed è costretta a trasferirsi a casa del padre, un bizzarro ricercatore che ha dedicato anima e corpo al tentativo di scoprire un fantomatico "mondo segreto" abitato da piccoli esseri impegnati nella difesa della foresta. Poco legata al padre a causa della lunga separazione dei genitori, MK fa ancora fatica a convinvere con il genitore, che le appare concentrato unicamente in un progetto folle, basato su stupide fantasie. La ragazza però sarà costretta a ricredersi quando, per opera della regina Tara, entrerà in contatto con il popolo dei Leafmen, minuscoli guerrerieri protettori del bosco. MK si troverà così ad aiutare i Leafmen a salvare la foresta e i suoi abitanti dalle mire del malvagio Mandrake e dal suo popolo dell'oscurità.
La trama è a dire il vero piuttosto semplice, senza grossi sbalzi o sorprese. Questo forse può costituire il difetto maggiore del film: quello della protagonista che rinnega la famiglia d'origine per poi tornarvi maturata dopo una grande avventura non è esattamente uno spunto nuovo e rischia di diventare un pò banale. Una cosa simile (seppur con risvolti un pò diversi) si è vista anche con The Brave: un film buono ma che di sicuro non aggiunge molto di nuovo al tema delle principesse Disney (anche se il confronto/scontro tra  madre e figlia nel corso del film rimane interessante e molto moderno). C'è da dire comunque che la storia rimane godibile e che durante la visione non mi sono mai annoiata. Questo merito anche di alcuni dei personaggi, come Mub e Grub, che come spalle comiche se la cavano molto bene.

Uno lumaca, l'altro lumacotto: occhio a non confonderli!

L'altro quartetto di personaggi principali è abbastanza classico: MK e Nod sono i due giovani in contrasto con le rispettive figure paterne (Ronin e il professor Bomba). Pur sentendo affetto per le loro rispettive figure genitoriali se ne vogliono staccare per andare avanti da soli, ma impareranno nel corso della vicenda che certi ostacoli vanno superati assieme e che quelli che a loro sembravano vecchi e superati hanno ancora qualcosa da insegnare. Come ho scritto sopra si tratta di uno spunto non nuovo nel cinema, ma comunque sviluppato bene. Forse ci si poteva risparmiare il solito retroscena amoroso, ma chiuderò un occhio per stavolta. Una parentesi andrebbe aperta sulla regina Tara, la forza vitale della foresta: nonostante le sue brevi apparizioni l'ho trovato un personaggio interessante, intelligente, forte e con molto senso dell'umorismo. Peccato per la scelta alquanto discutibile di farla doppiare nella versione italiana a Maria Grazie Cucinotta: un lavoro tremendo, in netto contrasto con gli altri doppiatori, che invece se la sono cavata bene.

In Italia, si sa, è difficile trovare brave doppiatrici
Forse nemmeno la scelta di Massimiliano Alto per il professor Bomba era azzeccatissima, ma devo confessare che questo è più perchè con il passare degli anni mi sono abituata a sentirlo doppiare più personaggi giovani che uomini di una certa età. Rimane sempre molto più bravo della Cucinotta, ma su questo non ci piove.
Perchè secondo voi adoravo questo personaggio da piccola?
La mia paura più grossa in ogni caso era che il film fosse una specie di copia di Ferngully, a causa di alcuni spunti in comune (presenza di piccoli esseri, protagonista rimpicciolito e foresta da salvare), ma tutto ciò non si è avverato: in Epic la storia della foresta, del suo equilibrio tra le forze del bene e del male e la società dei Leafmen mi sono sembrate molto meglio abbozzate e più interessanti rispetto alle fatine e alla morale ecologica facile del film del 1992,
Concludo con un accenno a quello che è il vero punto di forza di questo film: l'elevato comparto tecnico. Perchè Epic è soprattutto un film bello da vedere. Come non rimanere incantati dalle meravigliose immagini della foresta che ci vengono presentate? Dagli alberi all'acqua, dai fiori alle foglie, tutto è perfetto e denota un grandissimo impegno nella realizzazione.

Questo ovviamente dà solo un'idea...

La Blue Sky in questo mi ha davvero stupito, perchè mi ha dimostrato di poter davvero puntare molto in alto. Son curiosa di vedere cosa proporranno per il futuro. Mi è spiaciuto di aver scoperto che ha avuto molti meno incassi rispetto ai film della saga de L'era glaciale, perchè a mio parere una visione la merita, anche solo per immergersi totalmente in un minuscolo e meraviglioso mondo a noi invisibile.

domenica 11 agosto 2013

Mars of Destruction - perchè anche l'animazione giapponese toppa alla grande

Chi si interessa di animazione giapponese forse non sarà nuovo ad una polemica che da un pò di tempo divide gli appassionati di anime e manga: che differenza c'è tra questi e la produzione occidentale? C'è chi afferma che una vera e propria differenza non esista: anime e cartoni animati sono l'uno l'equivalente dell'altro, dato che lo stesso termine "anime" è usato dagli stessi giapponesi in riferimento ai cartoni animati occidentali, essendo il primo la traduzione del secondo (la stessa cosa ovviamente vale anche per manga e fumetti). C'è invece chi dice che in realtà la differenza è grandissima: cartoni e anime secondo queste persone non sarebbero la stessa cosa, dato che i primi sarebbero sostanzialmente prodotti di qualità scadente, rivolti ad un pubblico infantile, mentre gli anime, oltre che indirizzati principalmente ad un pubblico adulto, sarebbero anche realizzati tecnicamente meglio, con storie approfondite e personaggi sempre interessanti.
A parte che penso che chi sostiene la seconda tesi non abbia mai visto "Il segreto di N.I.M.H.", il punto su cui ora vorrei soffermarmi è: davvero l'animazione giapponese sforna sempre prodotti di altissima qualità, con cui gli equivalenti occidentali non possono rivaleggiare? Non ne sono così sicura: guardo anime da quando ho 17 anni e anche se non posso dire di essere un'esperta in tanti anni ho visto sia programmi che considero capolavori che vaccate stratosferiche.
E quella di cui vi sto per parlare ragazzi miei sarei tentata di definirlo un capolavoro assoluto, ma putroppo rientra tra le vaccate stratosferiche, una delle peggiori, la prova definitiva che non tutto ciò che esce dai nipponici lidi è perfetto. Questo è "Mars of Destruction", un OAV del 2005 prodotto dalla Idea Factory, casa giapponese produttrice di videogiochi che ha pensato bene di realizzare questo obbrobrio come prequel di un loro gioco per Playstation 2. Il videogame non lo conosco, ma spero sia un tantino meglio di questa roba, anche se viste le premesse temo proprio di no.

 Eccolo, in tutta la sua gloria

Ma quali sono i problemi di "Mars of Destruction"?
Partiamo dalla trama. Già, la trama...ne ho sentito la mancanza, nei 20 minuti di visione. Comunque, in sostanza la storia dovrebbe essere questa: in un futuro non troppo lontano, una navicella spaziale sta rientrando sulla Terra. O almeno, ci sta provando, dato che evidentemente qualcuno si è dimenticato di mollare il freno a mano spaziale e per i primi minuti avremo la visione di questa nave che cerca disperatamente di avanzare non riuscendoci. Fatto sta che a furia di fare andare il motore a vuoto la navicella finisce con l'esplodere. Almeno, questa è la spiegazione che mi verrebbe da dare, dal momento che in tutto l'OAV non si capisce come mai quell'affare sia saltato per aria.
Fatto sta che qualche mese dopo questo avvenimento a Tokyo è in corso un attacco da parte di mostri misteriosi conosciuti con il nome di Antichi. Collegamento tra le due cose? Non credo di averlo capito. Comunque, a contrastare questi cattivoni c'è una squadra di polizia speciale formata da un gruppo di ragazzine (perchè ovviamente nel futuro le sedicenni potranno diventare super-poliziotte) e dal nostro protagonista, Takeru Hinata, giovane liceale costretto da un padre crudele a indossare la speciale armatura chiamata Mars, l'arma più efficace contro questi nemici. Tutto ciò non vi ricorda niente? Proprio niente di niente?

Davvero niente niente?

Tornando al nostro capolavoro...dopo le presentazioni dei nostri "eroi" assistiamo a un paio di combattimenti (se lanciare ragazzini in giro può essere definito un combattimento) e alla rivelazione shock degli ultimi due minuti. Fine. Certo, in 20 minuti non potevo aspettarmi "Il Conte di Montecristo", ma almeno qualcosa che mi incuriosisse (data l'origine pubblicitaria dell'OAV) sì. 
Peggiora le cose la quasi totale mancanza di dialoghi: avremo per tutto il tempo inquadrature sui vari personaggi intenti a non fare nulla, o al massimo a urlare "Takeru!" e a parlare del tempo. L'unico dialogo vero e proprio è quello tra il protagonista e il padre (o la sua proiezione astrale, dal momento che questi non compare) in cui il protagonista, con molto pathos e sofferenza, cerca di opporsi ai piani narcisistici del padre.

Ancora nessun collegamento particolare?

A rendere il tutto ancora più grottesco ci pensa la malsana idea dei realizzatori di inserire come colonna sonora pezzi di pezzi di musica classica (la ripetizione è volontaria) assolutamente a casaccio durante i combattimenti e senza alcuna logica di fondo (si passa infatti da Debussy a Wagner con una rapidità disarmante). Se l'idea era quella di fare un omaggio a Stanley Kubrick temo abbiano fallito.

Praticamente è lo stesso film

Delle animazioni non parliamone nemmeno: quello che ho detto poco sopra a proposito della navicella "bloccata" nello spazio penso possa valere per dare un'idea dei livelli a cui siamo.
Nemmeno i personaggi si salvano da questo scempio. Le componenti della forza speciale di polizia non hanno nessuna caratterizzazione: si distinguono semplicemente per il colore dei capelli e per il fatto che hanno abilità combattive diverse (almeno questo è ciò che vogliono far sembrare all'inizio, dato che alla fine tutte si limiteranno a usare pistole laser e a farsi pestare dai mostri). Si tenta un minimo di approfondimento su Takeru, accennando al suo rapporto col "padre malvagio ecc...", ma non va molto meglio: alla fin fine una scena di mezzo minuto in cui uno urla "Non voglio essere costretto a indossare una tuta che ridurrà il mio punto vita dell'80%!" non vale molto come introspezione psicologica.

A che serve una dieta ipocalorica quando hai un'armatura come questa?
Altri personaggi di spicco non ce ne sono, a meno che non vogliamo fare un accenno alle comparse buone solo per mostrarci come morire in modo assolutamente stupido e divertente allo stesso tempo.

BOOM! HEADSHOT!

L'unica cosa che mi sento di salvare di tutto ciò è lo splendido lavoro di fansub dei Pluschan, che per allietare la visione ai poveri malcapitati che hanno avuto l'infelice idea di visionare questo schifo hanno pensato bene di inserire commenti personali a molte scene (oltre che fornire una serie di sottotili "alternativi"). A pensarci bene però questo non è merito dell'anime in sè.
Per concludere, prodotto pessimo sotto tutti i punti di vista. Ne sconsiglierei la visione a chiunque voglia guardare un programma "serio", ma se sentite che manca qualcosa alla vostra videoteca del trash personale, eccolo qui: "Mars of Destruction" fa proprio per voi.
Perchè nemmeno in Giappone le azzeccano sempre tutte.