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Eccolo, così ce lo leviamo di torno subito. |
Inizialmente volevo dividere questo post in due parti: la prima in cui avrei parlato di Fate/Stay night, mentre nella seconda mi sarei soffermata su Unlimited Blade Works, il film basato sul secondo arco narrativo del gioco. Dato però che il post sarebbe stato veramente troppo lungo rimando le mie considerazioni sul film ad un'altra volta. Per ora concentriamoci solo sulla serie. Avverto solo della presenza di SPOILER da qui in avanti: ho cercato di trattenermi per quanto potevo, ma in alcuni punti è stato necessario fare alcuni accenni a particolari retroscena o personaggi.
La premessa da cui parte la trama di Fate/Stay night è questa: la conquista del Santo Graal, leggendaria reliquia che sarebbe in grado di esaudire un desiderio del suo possessore. Evocare e ottenere questo Graal non è affatto semplice: per farlo sette maghi prescelti dal Graal stesso dovranno sfidarsi in una lotta all'ultimo sangue, finchè non rimarrà uno solo di loro, quello più degno di possedere il magico oggetto. Ad aiutare questi maghi ci sono i Servant, Anime Eroiche che incarnano leggendarie figure del passato che i maghi convocano stipulando con loro un contratto e il cui compito è non solo quello di proteggere i propri Master (cioè i maghi che li hanno chiamati) ma anche quello di attaccare e togliere di mezzo gli altri opponenti. I Servant si dividono in sette classi: Saber, Archer, Rider, Caster, Assassin, Lancer e Berseker, ognuno con capacità differenti, ma tutti determinati ad aiutare il proprio Master nella lotta per il Graal: perchè anche al Servant vincitore è concesso un desiderio in caso di vittoria...
Emiya Shirou, il protagonista, apparentemente dovrebbe star fuori da tutto questo. Pur essendo infatti figlio adottivo di un mago, non ha ereditato il talento magico del padre e gli unici incantesimi che è in grado di fare sono quelli che permettono di rafforzare e riparare determinati oggetti. Non ha nemmeno idea di che cosa sia la Guerra del Graal e cerca di vivere la sua vita come un normale studente. Rimane coinvolto suo malgrado in questa battaglia dopo aver assistito per caso allo scontro tra due Servant, Lancer ed Archer, il secondo dei quali è al servizio di Rin Thosaka, sua compagna di scuola e membro di un'antica e prestigiosa famiglia di maghi. Nel tentativo di salvarsi da Lancer il ragazzo riesce quasi per caso ad evocare Saber, il Servant più potente, una bellissima ragazza che giura subito di proteggerlo ad ogni costo. Nonostante il suo spirito pacifico e il suo desiderio di rimanere fuori da ogni conflitto Shirou si ritrova a dover combattere per difendere se stesso e le persone a lui vicine dagli altri Master. Oltre a Saber ha dalla sua parte anche Rin, che decide di stabilire una momentanea alleanza con lui per togliere di mezzo i Master più pericolosi.
La trama poi prosegue sviluppando il primo dei tre "archi narrativi" (i vari filoni che si possono visualizzare nel videogioco e che, pur mantenendo gli stessi personaggi e simili situazioni iniziali, si evolvono poi in storie dal finale sempre diverso) della visual novel, quello intitolato Fate, dovel'eroina in primo piano accanto al protagonista è Saber.
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Sì, con "eroina in primo piano al fianco del protagonista" intendo questo. |
Ammetto che con quelle premesse avevo avuto alte aspettative per questa serie: la battaglia con le sue regole, la faccenda dei Servant e l'alone di mistero attorno al Graal mi avevano attirato molto e mi aspettavo una serie con tanta azione, strategia e intrighi. In parte non posso dirmi delusa: le battaglie ci sono, seppur non tutte siano spettacolari e molte vengano interrotte a metà a causa di imprevisti; il mistero riguardo al Graal c'è e gli intrighi (anche se in minima parte) sono presenti. Il vero problema è che secondo me tutto ciò è stato distribuito un pò troppo blandamente tra tutti i 24 episodi dell'anime. Insomma, il maggior difetto Fate/Stay night è la staticità.
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Anche questo è un "dialogo di approfondimento". |
Di recente ho avuto modo di recuperare la visual novel e, anche se non sono molto avanti nella storia (e ho pure il sentore di essermi ficcata in qualcosa di vagamente pornografico), ho avuto modo di vedere come i dialoghi tra i personggi siano il punto centrale:
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Ok, lo ammetto: ora sto esagerando. |
In fondo stiamo parlando di un videogioco dove le scelte del giocatore possono portare a finali diversi. A qualcuno piace, a qualcuno no.
Il mio ragazzo ad esempio pensava che il gioco fosse così... |
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...invece si è ritrovato davanti questo. |
Attingendo quindi da una fonte simile era logico trovarsi di fronte ad episodi più tranquilli rispetto ad altri, e il problema non sarebbe stato nemmeno quello, se non fosse per il fatto che questi "episodi tranquilli" finivano a volte con l'essere tremendamente statici. In alcuni punti si percepiva un immobilismo atroce, con i personaggi che sembrava dovessero riempire il tempo pur di arrivare alla fine dell'episodio, senza però giungere ad una conclusione che avrebbe contribuito a far muovere un pò la trama. La colpa di tutto ciò secondo me sta in una persona: Emiya Shirou.
Non c'è dubbio: è la caratterizzazione di questo personaggio il maggior difetto di tutto Fate/Stay night. Perchè? Lo spiego subito. Shirou è un ragazzo molto altruista, che non esita ad aiutare chiunque sia in difficoltà, anche se spesso capita che la gente si approfitti del suo buon cuore. La cosa bella è che nonostante lui stesso si renda conto di come alcune persone (leggi: Shinji Matou) gli chiedano favori solo per scrollarsi di dosso le loro incombenze, lui non può fare a meno di agire così, perchè vuole diventare un eroe. Cresciuto nell'amirazione del padre (che lui stesso reputava un eroe), vuole impegnarsi a tutti i costi a raggiungere questo obiettivo: come lui un giorno era stato salvato dall'uomo che poi lo ha adottato, anche lui salverà gli altri, in modo che nessuno debba soffrire.
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Il genio all'opera. |
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Emiya Kiritsugu: un eroe dei nostri tempi. |
Ne consegue che una persona così trovi subito orrendo un meccanismo come quello della Guerra del Graal, soprattutto perchè non può chiamarsene fuori una volta evocata Saber. Ma il problema non sarebbe neanche quello: il fatto che Shirou affermi di non essere interessato al Graal e di voler combattere solo per difendersi e per impedire agli altri Master di fare del male a degli innocenti in sè non è un male. Ma quando lui comincia ad impedire a Saber di difenderlo perchè non sopporta vedere una ragazza combattere oppure quando si mette a ciondolare per casa in cerca di una soluzione ai suoi problemi, quello lo sopporto meno. Capisco e condivido i suoi dubbi nel gettarsi in una guerra insensata, e ammiro il fatto che non consideri Saber un semplice strumento e che voglia anche lui migliorare nel combattimento per darle una mano. La cosa che mi irrita è il modo in cui fa tutto questo: penso che gli ci siano voluti circa una decina di episodi per capire che forse Saber è un Servant di classe Saber per qualche valido motivo e per realizzare che forse supportarla nel combattimento è meglio che cercare di fare tutto da solo. Solo quando arriverà a questa mistica illuminazione comincerà davvero a migliorare come personaggio, e anche la visione ne guadagnerà molto. Certo, la sua estremizzazione del desiderio di diventare un eroe continuerà a risultare indigesta, però è un piccolo sacrificio che possiamo fare. C'è da dire che nonostante tutto questo non lo odio, o almeno...odio solo una metà di lui.
Ho apprezzato gli altri personaggi. Saber è una ragazza forte, che desidera ottenere il Graal per cercare di cambiare il passato e cancellare alcuni eventi avvenuti quando era ancora in vita. Nel corso della serie verremo a sapere sempre di più sulla sua storia drammatica e comprenderemo le motivazioni che la spingono a combattere. Spiace solo assistere al suo ammollimento a partire dalla seconda metà delle serie a causa dei suoi sentimenti per Shirou. Ammetto però di non essere una sostenitrice della coppia, e che quindi il mio giudizio negativo sul risvolto dei loro rapporti sia dovuto in parte a questo.
Ho adorato Rin sin da subito. Certo, risente un pò di una caratterizzazione tsundere che rischia di farla diventare stereotipata, ma sin da subito viene messo in risalto il suo carattere forte, determinato e soprattutto leale: nonostante affermi che l'alleanza con Shirou è temporanea e che loro due devono pur sempre considerarsi nemici, non trama mai contro contro di lui nemmeno in preparazione ad una loro futura lotta. Non appena diventano alleati lei fa di tutto per dargli una mano e il suo aiuto sarà determinante per il ragazzo. Interessante Archer, Servant anomalo avvolto nel mistero la cui verà identità qui non viene rivelata, anche se vengono lasciati qua e là piccoli indizi che certamente chi conosce la visual novel avrà sicuramente colto. Non trattandosi purtroppo dell'arco di storia dedicato a lui un maggiore approfondimento non era possibile, così come nemmeno si è potuto scoprire di più sul personaggio di Sakura, amica di Shirou e sorella di Shinji. Il suo ruolo nella serie infatti è stato molto secondario, mentre so che in Heaven's Feel è uno dei personaggi principali.
Come Rin, anche un altro personaggio risente un pò degli stereotipi del genere. Sto parlando di Ilya, membro della famiglia degli Einzbern e Master di Berseker, che ha alcuni tratti della lolita yandere. Forse qualcuno storcerà un pò il naso a vedere il suo strano "attaccamento" a Shirou, attaccamento che ho visto in parte giustificato alla luce di alcuni risvolti che però vengono introdotti nel recente Fate/Zero: dico solo in parte perchè a me disturba sempre comunque vedere una bambina che salta addosso ogni volta che può ad un ragazzo più grande di lei. Decisamente non sono una fan del lolicon, o dello shotacon.
Ah...i bambini... |
L'animazione in generale mi è sembrata buona, a parte in alcuni punti. Tutto nella media, quindi.
Insomma, posso dire che Fate/Stay night mi ha delusa solo in parte. L'immobilismo di alcuni momenti che mi ha fatto mollare la serie una volta qualche tempo fa è bilanciato da una bella premessa di fondo che alla fine mi ha datto la spinta per ricominciare e finire queste serie e me lo fa pruomovere comunque. Senza ombra di dubbio si poteva fare di meglio (e allora avrei definito questo anime non semplicemente "OK, carino" ma "veramente bello"), ma penso che questo mio atto di fiducia nei riguardi di questo universo sia stato ripagato in seguito da Unlimited Blade Works e da Fate/Zero.
Una serie imperfetta ma comunque buona.
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